Che senso ha scrivere, che senso ha leggere tomi o volumi classici?
Ex ingegneri di Twitter stanno costruendo Particle, un lettore di notizie basato sull’intelligenza artificiale, sostenuto da 4,4 milioni di dollari.
Quindi?
Questo lettore di notizie AI ridurrà tutti i testi ai minimi termini per fornirci subito i dettagli più importanti e non farci sprecare tempo.
Particle.news ha l’obiettivo di farci leggere più notizie da più fonti nello stesso tempo in cui, prima, si leggeva un solo articolo.
Programmi di riduzione dei testi ce ne sono molti e funzionano da anni. Tra i tanti c’è pure 4books di Marco Montemagno, capace di ridurre libri in pillole di 15 minuti.
Chi ama la lettura starà già vomitando, eppure applicazioni di questo tipo, con o senza AI, continueranno a nascere e ci porteranno forse verso un’era più consumistica, anche se in realtà si rimarrà probabilmente più ciuchini perchè perderemo le capacità di approfondimento. E’ stato ampiamente dimostrato che più aumenta la disponibilità di contenuti, meno le persone decidono di approfondire le proprie conoscenze.
E’ il paradosso dell’era digitale che ci porterà pure verso l’effetto Dunning-Kruger.
La distorsione cognitiva è legata al pregiudizio cognitivo della superiorità illusoria e deriva dall’incapacità delle persone di riconoscere la propria mancanza di capacità.
Che fare dunque?
Sarei un millantatore se dicessi di stare lontano dalla tecnologia. Credo solo che con un po’ di equilibrio mentale si riesca ad evitare l’ignoranza futura…