Quando si dice “una storia pazzesca”…
(l’articolo originale in spagnolo lo trovi qui)
P.S., un 28enne di origini brasiliane, dal 2018 era stato assunto da una grande azienda di Barcellona per moderare, per conto di Meta, i contenuti sulle piattaforme Instagram e Facebook. Il giovane, nel 2020, dopo aver svolto il suo lavoro è impazzito e ha dovuto recarsi più volte presso il Centro di Salute Mentale di Barcellona.
Ovviamente, con attacchi di ansia, panico non poteva più andare al lavoro…
Secondo la giustizia spagnola, che ha indagato sul caso per capire chi in sostanza doveva pagare la malattia e se efettivamente poteva essere considerata una malattia sul lavoro, dopo una serie di controlli è venuta a capo della questione.
Secondo il Centro di Salute Mentale di Sant Pere Claver il giovane aveva “un quadro clinico severo di ansia con attacchi di panico, condotte di evitazione, isolamento nel domicilio e ruminazioni ipocondriache, sensazione di disfagia, risvegli notturni e significativa tanatofobia”.
Al giudice è bastato questo per capire, grazie alla letteratura scientifica, che si trattava di un caso di “rischio psicosociale”, “uno stato psicopatologico altamente limitante” causato dal lavoro.
La sentenza finale insomma ha detto che il giovane, in cura da 5 anni, è impazzito a causa del suo lavoro di moderazione dei contenuti dei social Instagram e Facebook.
Incredibile…
Fermatevi prima di impazzire!!!
Lavori nel digitale? Se diventi pazzo è “malattia professionale”. La curiosa sentenza in Spagna
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