In queste ore e in questi minuti si sta consumando una vera e propria battaglia per il futuro occidentale.
Cerco di fare chiarezza.
Mentre Francia e Germania, a livello politico, godendo dell’appoggio italiano (sulle parole), stanno tessendo la tela per metter al confino le intelligenze artificiali americane al fine di poter dare respiro alle proprie Ai, Open AI (in USA) è sull’orlo di una guerra di interessi economici e sociali.
Sam Altmal, l’ormai ex Ceo di Open AI, è stato fatto fuori dal suo board anche per non aver adottato degli accorgimenti di protezione sociale sull’Ai. Altman salvato in extremis da Microsoft (che in Open AI\Chat Gpt ha investito più di 10 miliardi di dollari) vorrebbe continuare la progettazione per cercare di vedere dove può giungere la tecnologia.
500 dipendenti sarebbero pronti a lasciare Open Ai per seguire Altman in Microsoft mentre molti investitori Open AI starebbero nello stesso momento chiedendo il rientro di Altman e quindi innescando una battaglia con il board della società co-fondata da Altman.
Altman, al momento del licenziamento stava per tessere la tela con paesi arabi, chiedendo sovvenzioni e aiuti economici ma senza aver avvisato il board che vorrebbe, sembra, puntare più all’aspetto sociale dell’AI che economico.
Open Ai è nata infatti come un’associazione, una fondazione senza potere economico\commerciale per poi sviluppare un progetto prettamente commerciale (Chat GPT).
Tutte queste mosse, non da ultima quella spagnola contro Francia e Germania in tema di sviluppo della legge che normerebbe l’Ai in UE (Ai Act), mostrano che il nostro futuro dipenderà dalle scelte che si prenderanno in questi giorni.
L’AI porterà soldi ma anche tanti problemi. Cosa scegliere tra i due?
Semplice la risposta… speriamo che le norme tutelino i cittadini ma le battaglie in atto ci portano a pensare ad altro.
Altri dettagli in “Guerre di Rete” di Carola Frediani.