Si sta giocando una nuova battaglia in Ue. Sabato 23 aprile l’Unione Europea ha approvato il Digital Services Act (Dsa). Le piattaforme dovranno essere più trasparenti, bloccare le targetizzazioni sensibili, rimuovere i contenuti definiti illegali (Fake News) e bloccare i dark pattern (meccanismi per indurre un utente a compiere una determinata azione). Ogni autorità nazionale potrà inoltre richiedere la rimozione di contenuti illegali ai social\siti, indipendentemente da dove si trovi la sede europea della piattaforma.
In caso di emergenze nazionali o internazionali, come ad esempio il covid, la Guerra in Ucraina, ecc…, la Commissione della Dsa avrà la facoltà di dichiarare lo stato d’emergenza e richiedere alle big tech di limitare qualsiasi minaccia grave e urgente.
Il terreno è molto scomodo per le grandi aziende americane e cinesi che devono ora correre ai ripari, risistemare in fretta tutte le criticità altrimenti rischieranno di chiudere i battenti come ha fatto Chat GPT in Italia. A proposito di Chat GPT, dopo il blocco italiano anche Francia, Spagna e Germania hanno puntato gli occhi sulla piattaforma.
Con questa nuova norma Chat GPT rischia di venir bloccato in tutta l’Unione Europea assieme a Meta, Google, ecc…
I servizi che dovranno affrontare il livello più severo di regolamentazione in base alle nuove normative Ue sono davvero molti. Nella lista delle 12 aziende (19 piattaforme) che devono sistemare la privacy ci sono tantissime piattaforme note:
- Alibaba AliExpress
- Amazon Store
- Apple AppStore
- Bing
- Booking.com
- Google Play
- Google Maps
- Google Search
- Google Shopping
- Snapchat
- TikTok
- Wikipedia
- YouTube
- Zalando
Quello dell’unione europea è una sorta di ammonimento: “o vi sistemate o vi chiudiamo”.