Twitter è nel bel mezzo di una baraonda.
A fronteggiarsi sono due fazioni: Elon Musk che vorrebbe il 100% delle azioni (ha infatti depositato alla Sec un offerta di 46,5 miliardi di dollari per diventare proprietario del social) e il consiglio d’amministrazione di Twitter che ha votato a favore dell’introduzione della “Poison Pill”, norma che punta alla salvaguardia del brand e del social nel caso in cui un privato voglia comperare più del 15% delle azioni.
Musk ha già fatto capire attraverso i suoi cinguettii che non vuole perdere la battaglia. Il primo twitt che ha indotto il consiglio d’amministrazione a votare la Poison Pill è stato questo: “Privatizzare Twitter a 54,20 dollari ad azioni dovrebbe essere una decisione degli azionisti non del consiglio di amministrazione. Sì o no?”. La maggioranza degli utenti del social ha votato “sì”.
Viste le risposte, la prossima battaglia di Musk potrebbe essere quella di mettere proprio gli utenti contro il board per costringerlo ad approvare la scalata del sudafricano.
Stando però ad un’analisi di Pier Luca Santoro apparsa su La Repubblica (che risale al 19 aprile), su Twitter i fan di Musk non sono la maggioranza. Santoro attraverso la sua DataMediaHub ha esaminato i twitt a favore di Musk e quelli contrari ma ha pure verificato altri social, le news e i blog. Le citazioni online scovate da Santoro sono state 2,7 milioni e arriverebbero, stando ai dati, da 297mila autori unici, i cui contenuti hanno coinvolto ben 31,5 milioni di persone. Si tratterebbe però di un conversazioni che avrebbero una netta prevalenza di sentiment negativo.
Quale potrebbe essere dunque la prossima mossa di Musk? La battaglia tra il sudafricano e il board diventerà certamente sempre più aspra e dura.
Twitter. Gli utenti non vogliono il cambio di proprietà
