La guerra del terzo millennio, oltre che sul campo, si sta muovendo sui social. La Russia, appena scattata la campagna in Ucraina, ha chiesto a Meta di bloccare il fact cheking e l’etichetta sui contenuti provenienti da agenzie legate al governo. Dopo il rifiuto di Meta, la Russia ha risposto con il blocco parziale di Facebook in tutto il paese. Meta ha deciso così di fermare tutte le campagne di advertising dello stato russo e la monetizzazione dei contenuti.
Una guerra social che è solo all’inizio. Video fake e fake news, nonostante il fact cheking, stanno girando su tutti i social, principalmente su Tik Tok. Vincenzo Cosenza, uno dei massimi esperti di data social in Italia, nelle scorse ore ha deciso di testare un nuovo profilo (IP Italiano) su Tik Tok. L’algoritmo, secondo quanto evidenziato da Cosenza, propone circa il 60% di contenuti sulla guerra in Ucraina. Alcuni di questi sono fake news o propaganda pro Putin.