Dopo aver varato l’Ai Act, l’UE ha deciso di verificare i requisiti di tutte le società che operano nel digitale.
La commissione ha pertanto inviato richieste di informazioni a Bing e Google Search, nonché a Facebook, Instagram, Snapchat, TikTok, YouTube e X.
Che cosa chiede l’UE?
Quali misure sono state adottate rispetto ai rischi legati all’IA generativa, come le cosiddette “allucinazioni” in cui l’IA fornisce informazioni false, la diffusione virale di deepfake e la manipolazione automatizzata dei servizi che possono ingannare gli elettori.
Altra richiesta riguarda i documenti interni sulle valutazioni dei rischi e sulle misure di mitigazione legati all’impatto dell’Ai generativa sui processi elettorali, la diffusione di contenuti illegati, la tutela dei diritti fondamentali, la violenza di genere, la tutela dei minori, il benessere mentale, la protezione dei dati personali.
Le società interessate dovranno fornire alla Commissione le informazioni richieste entro il 5 aprile 2024 per le questioni relative alla tutela delle elezioni ed entro il 26 aprile 2024 per le restanti questioni. Una richiesta di informazioni è un atto investigativo che non pregiudica eventuali ulteriori passi che la Commissione può o meno decidere di intraprendere.