Forse molti non lo sanno ma una delle più grandi aziende al mondo, che ogni giorno compra e rivende gli spazi pubblicitari, ha sede in italia e si chiama GroupM. La società media investment company del Gruppo WPP lavora per i più grandi marchi e fattura circa 76 miliardi di dollari l’anno.
Il Financial Times, parlando di pubblicità e media, ha citato proprio i dati italiani e ha ipotizzato il prossimo futuro.
“Google, Meta, ByteDance, Alibaba e Amazon sono ora i cinque maggiori venditori globali di pubblicità. Insieme hanno aumentato i ricavi pubblicitari del 25,4% su base annua (composta dal 2016 al 2022), contro un aumento del 9,3% nel mercato più ampio. Nel 2023, quasi il 70% degli 889 miliardi di dollari di ricavi nel settore pubblicitario sono stati classificati come digitali da GroupM, la più grande agenzia di acquisto di media al mondo”.
Secondo le statistiche, entro il 2028, la pubblicità digitale su piattaforme di social media come TikTok o YouTube costituirà più di tre quarti del mercato, molto di più dell’intero settore pubblicitario nel 2022.
C’è però un problema: non tutti i settori tradizionali stanno abbracciando il digitale, anzi “i proprietari dei media tradizionali, gli inserzionisti e le agenzie di grandi marchi” sono, secondo GroupM, lenti nel compiere la transizione.
Nel Regno Unito per esempio, i canali televisivi ITN e Channel 4, stanno tagliano 200 posti di lavoro perchè hanno registrato il peggior ricavo dal 2008. Un dato che ci deve spingere e deve spingere qualsiasi azienda tradizionale e ogni persona a cogliere le prossime sfide e a gettarsi immediatamente sul digitale.
Se, come detto da GroupM, le aziende tradizionali sono lente con la transizione digitale, le company che hanno capito la potenza del settore stanno stravolgendo pure l’advertising digitale grazie all’AI. Molte pubblicità vengono ormai costruite/seguite dall’intelligenza artificiale. In primis c’è Coca Cola.