Il 6 giugno scorso Spotify ha annunciato ben 200 licenziamenti nella divisione podcast mentre ora, la società, ha annunciato il licenziamento del 17 per cento di tutti i propri dipendenti, cioè circa 1.500 lavoratori.
Si tratta di un bel regalo di Natale ma perchè questa mossa?
L’amministratore delegato e cofondatore dell’azienda, l’imprenditore svedese Daniel Ek, ha spiegato alla stampa che negli ultimi tempi, nonostante gli sforzi di ridurre i costi, Spotify sta ancora spendendo troppi soldi rispetto a quelli che guadagna.
Il motivo, ha detto Ek, è che Spotify aveva fatto grossi investimenti tra il 2020 e il 2021, nel periodo in cui durante la pandemia da coronavirus il ruolo della tecnologia era diventato più centrale a causa delle restrizioni e il settore ne aveva beneficiato notevolmente. Oggi però quegli investimenti non sono più sostenibili, ha spiegato Ek.
Praticamente ciò che la gente faceva durante il Covid, ora non lo fa più.
I modi di agire degli utenti sono tornati all’era del pre-covid.
Sembra quindi che anche questa volta, proprio come il 6 giugno scorso, ci siano di mezzo i podcast. Le persone, complice il migliramento sanitario internazionale, non hanno tanto tempo da impiegare nella piattaforma. Meno tempo speso sulla piattaforma significa sopratutto meno podcast ascoltati, meno dipendenti necessari per tenere in piedi il sistema.
Le canzoni di Natale non certo hanno bisogno di particolari programmatori per essere messe in onda.