Prima c’era solo la connected… ora si sta andando verso l’Advanced TV. Ma cosa significano questi termini e perchè c’entrano i social?
In Italia e in tutto il mondo occidentale, dopo che la tv è stata connessa al web c’è stata un’evoluzione dietro l’altra al fine di arrivare ad una video convergenza.
In origine si guardava tutto sul tubo catodico (via cavo) poi, semplificando di molto le ere della televisione, è arrivato il satellitare, il digitale terrestre di prima e seconda generazione e pure internet.
Grazie all’omnnicanalità dell’utente, ogni mezzo digitale ha acquistato sempre più importanza diventando una nuova forma di aggregazione indispensabile per i vecchi mezzi (televisivi).
L’obiettivo degli editori è quello di parlare con i consumatori su tutti gli schermi. Più che degli editori, è la sfida degli investitori pubblicitari nell’era della tv che cambia sulla spinta dell’online.
“Il valore del mercato del video advertising, secondo gli ultimi calcoli di Data Media Hub, sfiorerà i 5 miliardi di euro quest’anno (2023), con una market share in crescita del 55% sul totale della pubblicità. L’incremento considerevole della TV connessa e degli altri canali video digitali sta cambiando il modo in cui sia le aziende sia le media company pensano all’Advanced TV, portandola al centro di strategie in cui l’omnicanalità è alla base del media mix”.
L’evoluzione sta cambiando tutti gli scenari. A confermarlo sono stati anche il dibattito organizzato recentemente da Engage e Upa a Milano.
Gli editori televisivi puntano sull’Advanced TV. Cos’è? c’entrano i social media?
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