Quando si scorrono i profili su Instagram capita sempre più spesso, all’interno del mondo del marketing, di scoprire donne combattive che propongono la migliore soluzione per la campagna di advertising o per lo sviluppo del processo digitale.
Rispetto agli uomini, le donne, sia per fascino che per professionalità, riescono a riunire più persone all’interno della propria nicchia.
Mentre parlavo lo scorso anno con un collega, ci interrogammo proprio sul perchè di questo:
fascino, professionalità ma anche modo di porsi, di creare relazioni all’interno dello stesso mondo femminile.
Così le donne vincono, a parole (senza dati alla mano), la battagli di marketing. E’ così perchè si vede, non c’è bisogno dei dati, eppure i dati servono a testimoniare il cambiamento, il movimento femminile.
Grazie ad uno studio ipsos, ora è possibile farlo.
Ipsos, parla del “potere rappresentativo delle donne” e lo fa esaminando un mondo sempre più femminile: le pubblicità televisive ma sopratutto quelle online.
Le donne parlano alle donne ma anche agli uomini e rendono ogni annuncio più appetibile per una semplice questione: il denaro (sempre lì andiamo a finire). Le donne spendono oltre 31,8 trilioni di dollari a livello globale ed è quindi molto importante assicurarsi che la pubblicità parli alle donne in modo positivo. Gli annunci “femminili” secondo lo studio Ipsos hanno il 20% di probabilità in più di ottenere un effetto con uomini e donne. Poiché le donne spesso hanno maggiori responsabilità rispetto agli uomini per gli acquisti di casa, ciò può avere un grande impatto sui risultati aziendali.
Quindi parlare di prodotti aziendali relativi a cosmesi\beauty, all’universo dei bambini, al settore farmaceutico e alla cura degli animali premia… per non parlare del resto.
Le donne, secondo la ricerca Ipsos, migliorano le prestazioni del brand.
Quindi… donne UNO, uomini (ahimè) ZERO (per ora…).