Nel bel mezzo di un polverone internazionale, di crisi armata tra Russia ed Ucraina, di relazioni incrinate tra Occidente ed Oriente, una nuova guerra è già cominciata: quella tra Usa e Cina.
Niente armi di distruzioni di massa (fortunatamente) ma vere e proprie strategie di marketing digitale per cercare di aumentare la reputazione dei paesi orientali e mettere qualche zizzania al posto giusto e al momento giusto in USA.
Al momento la guerra è in un vicolo a senso unico dove l’attaccante (Cina) ha provocato una risposta ponderata dell’attaccato (USA).
Che cosa in realtà sta accadendo?
Meta ha chiuso quasi 9.000 account Facebook e Instagram collegati alla campagna cinese di influenza straniera “Spamouflage”. L’azienda afferma che gli utenti sono stati presi di mira in Australia, Regno Unito, Stati Uniti e altrove dalla rete di spam politico su più di 50 piattaforme (quindi non solo Meta).
Secondo il The Guardian la rete “Spamouflage” si è impegnata in una serie di attività negli ultimi anni, spingendo narrazioni positive sulla Cina e commenti negativi sugli Stati Uniti, sulle politiche estere occidentali e sui critici del governo cinese. Con l’ultima attività rilevata, i dirigenti di Meta hanno detto che “Spamouflage” è diventata la più grande operazione di influenza multipiattaforma conosciuta fino ad oggi, con una presenza su almeno 50 servizi.
Secondo Meta e le attività di Intelligence occidentali, dietro a queste campagne che giungono da oriente ma non solo, ci sarebbe la mano di Pechino.
Gli Usa e i governi occidentali stanno intensificando i controlli ma probabilmente tanti messaggi non sono stati filtrati.
Come diffendersi?
Armandosi di un pensiero critico e dubitando sempre più delle fonti inusuali. Sarà un vero e proprio caos imparare a districarsi fra notizie false e vere ma questa è una guerra che va vinta con l’intelligenza.