La mossa, decisa per ottimizzare la gestione dei podcast riducendo le uscite, porterà sotto lo stesso tetto le società Parcast e Gimlet, i due network di produzione di contenuti digitali e podcast, acquisiti nel 2019, che si uniranno alla divisione Spotify Studios.
La società ovviamente minimizza i tagli e dice che sta espandendo gli sforzi “di partnership con i principali podcaster di tutto il mondo con un approccio su misura ottimizzato per ogni programma e creatore” ma la realtà probabilmente è un altra: i podcast non tirano più!
A gennaio, in Spotify erano arrivate le dimissioni del chief content officer Dawn Ostroff, che durante la sua permanenza in Spotify aveva aumentato, di circa 40 volte, la proposta di podcast sul servizio di streaming, portandolo quasi al pari della musica. Negli ultimi mesi non sono mancati problemi con i contenuti in sé, come lo show The Joe Rogan Experience, accusato di veicolare disinformazione sul tema dei vaccini contro il Covid-19.
La nuova strategia ovviamente ha una visione e se tutto viene tagliato significa solo una cosa: i costi non giustificano le entrate e i podcast che non sono esplosi ma stanno diventando una risorsa di nicchia non convengono più.