Ma si possono o non si possono usare i social al lavoro?
In Italia, attualmente non ci sono legislazioni dedicate ai dipendenti privati ma dopo un anno di dibattiti, di relazioni, documenti e contro relazioni sembra sia in dirittura d’arrivo il regolamento per i dipendenti della pubblica amministrazione.
Dopo l’annuncio, risalente ad un anno fa, il governo ha licenziato un testo che però è passato prima per il Consiglio di Stato e ora dovrà ritornare al Consiglio dei Ministri. Ordini e divieti, secondo il Consiglio di Stato, vanno riscritti, soprattutto quando, come per l’uso dei social, impattano con la libertà di espressione: senza contare che i relativi controlli aprirebbero il problema del rispetto della privacy dei dipendenti.
Ma cosa c’è di tanto scandaloso nel regolamento sull’uso dei social da parte dei dipendenti pubblici?
Il Consiglio dei ministri del 1° dicembre 2022 ha licenziato uno schema, nel quale prevede, innanzi tutto, un via libera ai controlli della p.a. necessari alla sicurezza e alla protezione dei sistemi informatici e dati: le modalità di svolgimento degli accertamenti dovranno essere stabilite con linee guida adottate dall’Agenzia per l’Italia Digitale, sentito il Garante della privacy. Sugli strumenti di proprietà dell’ente pubblico, lo schema permette al dipendente di usarli per incombenze personali, ma senza doversi allontanare dalla sede di servizio, purché l’attività sia contenuta in tempi ristretti e senza pregiudizio per i compiti istituzionali. A riguardo dei social network, lo schema in commento limita l’uso anche degli account personali: il dipendente pubblico non deve diffondere contenuti lesivi del prestigio dell’amministrazione, né impegnare la stessa e neppure diffondere in anteprima provvedimenti o dare notizia delle istruttorie in corso.
Secondo il Consiglio di Stato bisogna dunque riscrivere diritti e doveri e stare molto più attenti ai temi della privacy.
Questo testo vedrà la luce? ancora non si sa.