Nelle storie instagram, appena qualche ora fa, ho annunciato l’ultima mega multa comminata dall’UE a Meta.
410 milioni di dollari di multa, una sanzione che va ad aggiungersi a tutte le altre che Meta ha collezzionato (e che si aggiungerà ad una sanzione già annunciata dall’UE contro Whatsapp). Questa volta a finire sotto la lente d’ingrandimento è stata la privacy degli utenti UE.
Meta è stata contestata per violazioni privacy dopo aver usato dati comportamentali degli utenti per fare ads.
Entro tre mesi Meta deve cambiare asset in Europa e quindi dovrà eliminare il tracciamento.
Su Techcrunch riportano un’affermazione del presidente dell’EDPB (European Data Board) Andrea Jelinek molto interessante: “Le decisioni vincolanti dell’EDPB chiariscono che Meta ha trattato illegalmente i dati personali per la pubblicità comportamentale. Tale pubblicità non è necessaria per l’esecuzione di un presunto contratto con gli utenti di Facebook e Instagram. Queste decisioni possono anche avere un impatto importante su altre piattaforme che hanno gli annunci comportamentali al centro del loro modello di business”. Il Consiglio ha anche definito “squilibrato” il rapporto tra Meta e i suoi utenti, citando “gravi violazioni” degli obblighi di trasparenza che ha affermato di aver “influito sulle ragionevoli aspettative degli utenti”, oltre a criticare il gigante della tecnologia per aver presentato i suoi servizi agli utenti ” in modo fuorviante”, il che ha portato l’EDPB a rilevare anche una violazione del principio di equità del GDPR nonché carenze di trasparenza.
Cosa significa tutto questo?
Secondo la rivista Techcrunch questa multa deve fungere da avvertimento per tutti gli altri social. I tracciamenti nel 2023 sono dunque destinati a calare.