Quando si parla di Metaverso spesso si sente parlare di giochi online come Roblox, Decentraland, Horizon Worlds, Sandbox ma questi giochi sono di fatto solo la prima porta spalancata verso un mondo tutto da scrivere fatto di avatar umanoidi, virosi AR e criptovalute.
Non tutte le piattaforme esistenti in questo momento utilizzano le stesse modalità di accesso. Horizon Worlds al momento è legato solamente ai visori di realtà aumentata Oculus Quest e solo chi li possiede può far parte di questo nuovo mondo.
Proprio per le diversità d’accesso è difficile dire cos’è il Metaverso anche se spesso si identifica l’internet di terza generazione, il cosiddetto web 3.0.
Vi ricordate quando 15 anni fa ci si registrava sulle piattaforme? Ogni servizio necessitava di una registrazione e quindi una password. A semplificare tutto ci avevano pensato Facebook e Google aprendo di fatto l’era del web 2.0. Ancora oggi grazie a questi due colossi ci possiamo registrare nella gran parte delle piattaforme usando gli accessi Facebook e Google.
Oggi con il web 3.0 questi accessi non servono più perché è indispensabile un portafoglio in moneta virtuale per registrarsi sui portali. Oggi tutto è collegato alla criptovaluta!
Il Metaverso non è una moda ma un nuovo modo di pensare! Dentro ad ogni mondo virtuale è possibile comprare (quasi in qualsiasi piattaforma) tutto quello che è virtuale (dagli abiti Gucci Virtuali alle scarpe per il nostro avatar). Oggi le piattaforme più conosciute hanno dai 30.000 utenti attivi al mese ai 500.000 in tutto il mondo. Vi sembra poco?
I dati:
Roblox, 100 milioni di utenti unici (dati marzo 2022)
Decentraland, 800.000 utenti unici, 500.000 utenti attivi al mese (dati dicembre 2021)
Horizon Worlds, 300.000 utenti mensili attivi (dati febbraio 2022) [non è ancora un progetto unico e comprende tre app separate Horizon World, Venues e Worksrooms]
SandBox, 2 milioni di giocatori\abitanti unici, 30.000 utenti attivi al mese (dati marzo 2022)
NEWS: Meta in questi giorni sta testando su Horizon Worlds la vendita di oggetti virtuali attraverso la criptovaluta. Qualche giorno fa Mark Zuckerberg ha parlato persino di Zuck Buck, una sorta di token virtuale da usare dentro all’universo Meta. Non una moneta basata sulla criptovaluta digitale ma una criptovaluta parallela (per farvi capire possiamo utilizzare il termine di criptovaluta “fittizzia”). Con queste mosse il Colosso Meta sembra voglia sbarazzarsi della concorrenza dei big del metavero… in primis Roblox. Ma sarà davvero dura.