La Russia sta perdendo la guerra social. Fonti governative avevano parlato di una disconnessione dello stato dalla rete globale, una soluzione probabile ma che potrebbe avere conseguenze catastrofiche sul piano sociale in quanto i cittadini potrebbero dimostrare il dissenso verso il governo nonostante le leggi varate dalla Duma, che prevedono arresti per la veicolazione di immagini della guerra e arresti per proteste in piazza.
Dal giorno dell’invasione (dal 24 febbraio al 28) in Russia ci sono stati 4,6 milioni di download di app VPN, applicativi che permettono quindi di proteggere la propria connessione ad Internet nascondendo la propria identità.
Questo dimostra la volontà dei cittadini russi di informarsi anche attraverso canali non proprio leciti.
Per arginare la censura è sceso in campo anche Tor. Dopo la Bbc che ha aperto siti in lingua ucraina e russa su Tor, anche Twitter ha deciso di sbarcare sul dark web. Il progetto si chiama The Onion Router ed è stato sviluppato da Alec Muffett in collaborazione con The Tor Project. The Tor Project è un’organizzazione no profit per la difesa della privacy e della libertà online. Con il browser Tor è possibile navigare in incognito ed essere protetti contro il monitoraggio, la sorveglianza e la censura.